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Archivio di Stato di Venezia

Campo dei Frari, 3002
I-30125 Venezia

Centralino +39/41/5222281
Fax+39/41/5229220

Introduzione

Gli Archivi di Stato italiani conservano un grandissimo patrimonio documentario, forse il piùimportante del mondo. L'organizzazione di questi archivi è regolatadalla "legge sugli archivi" (D.P.R. 30 settembre 1963, no. 1409) in parte modificata dal D.P.R. 3 dicembre 1975, no. 805. Quest'ultimodecreto ha aggiunto ai compiti di conservazione e vigilanza, attribuitiagli archivi di stato, quello di valorizzazione del patrimonio documentario.In Italia gli Archivi di Stato sono circa 90, uno per ciascuna provincia;loro compito è conservare gli archivi prodotti dalle amministrazionipubbliche preunitarie centrali e periferiche insieme a quelli degli ufficistatali postunitari della rispettiva circoscrizione. Oltre alla documentazionestatale, gli Archivi di Stato conservano gli archivi notarili anterioriagli ultimi 100 anni e quelli degli enti religiosi soppressi; possono accoglierea titolo di acquisto, dono o deposito anche archivi di privati, di enti,associazioni, aziende, giudicati di notevole interesse storico. I varicompiti che essi espletano si collegano a quello generale della conservazione:
- ordinamento dei fondi con relativa redazione di inventari, indici, guide;
- assistenza ai ricercatori;
- sorveglianza sugli archivi correnti degliuffici statali;
- la selezione dei documenti giudicati meritevoli di conservazione;
- edizione delle fonti documentarie;
- attività di valorizzazionedel loro patrimonio e didattica;
- ricerche scientifiche.
I documenti conservatisono liberamente consultabili, eccettuati i casi di documenti di carattereriservato relativi alla politica interna che divengono consultabili passati50 anni e quelli di natura privata insieme agli atti relativi a processipenali che lo diventano, invece, dopo 70 anni.

Storia | Fondidi notevole interesse | Consistenza del materiale
Biblioteca presso la sala di studio | La sala di studio | Termini d'ammissione | Bibliografia

Storia

La Repubblica di Venezia non sentì mai la necessità di riunire in una unicasede i propri archivi; il problema fu invece affrontato dai successivigoverni francesi e austriaci. Fu il governo napoleonico del Regno Italicoad avviare il progetto che concentrò le carte in tre distinte sedi,una per l'archivio politico, una per l'archivio giudiziario ed una perquello finanziario. Ma nel 1814, ritornata Venezia sotto l'Austria, ilgoverno austriaco dispose una più adatta soluzione unitaria e l'annodopo istituì l'Archivio generale veneto che trovò sede stabiledal 1822 presso i Frari (l'ex convento dei Frati Minori conventuali), lastessa di oggi. L'organizzazione dell'Archivio generale ai Frari avevacome obbiettivo, di fatto raggiunto, di ricostruire, attraverso la disposizionemateriale delle carte prodotte dalle magistrature veneziane, il disegnocostituzionale della Repubblica Veneta. Agli archivi della Repubblica siaggiunsero le carte degli uffici centrali e periferici con sede a Venezia,dei governi successivi al 1797 (caduta della Repubblica Veneta) ed altriarchivi come quelli delle corporazioni religiose soppresse da Napoleone,quello notarile e molti altri ancora di diversa natura istituzionale, fracui archivi privati, di confraternite, corporazioni, consorzi. Gli interventidi riordino delle carte, in particolare quelli del XIX secolo, non comportaronograndi alterazioni delle raccolte, salvo alcune malaugurate, ma rare eccezioni.L'Archivio si divide fra fondi antichi (fino al 1797) e moderni; èpossibile inoltre individuare chiare suddivisioni, che in linea di massimasembrano aver mantenuto la fisionomia dell'ente produttore, fra fondi prodottidagli organi centrali della Serenissima e quelli di amministrazioni localivenete, carte di corporazioni sia religiose che laiche e carte dei notai(la cui raccolta si succede ininterrottamente dal IX al XX secolo); manon però sempre si riscontrano nette cesure tra un determinato assettopolitico e l'ordinamento istituzionale successivo. Il nucleo piùconsistente e più consultato è forse ancora il patrimoniodegli archivi prodotti da magistrature fino al 1797, queste carte sonostate prodotte da organi costituzionali, giudiziari, finanziari e amministrativi.

Fondi di notevole interesse

Fra i numerosi fondi di notevole interessese ne segnalano qui di seguito soltanto alcuni, a semplice titolo esemplificativo:
Archivio del Doge, anni 1364-1797, 273 pezzi;
Archivio dei Procuratoridi San Marco (massima carica statale dopo il Doge), sec. IX-1844, 1.738pezzi;
Archivio del Maggior Consiglio (organo sovrano dello Stato, comeil Parlamento), sec. XIII-1797, 272 pezzi;
Archivio del Minor Consiglio (con funzioni di assistenza, consulenza e controllo sul Doge) che costituisceun tutt'uno con quello del Collegio (con funzioni preconsultive e istruttoriesugli argomenti da trattare in Senato), 3.252 pezzi;
Archivio del Senato(organo con poteri legislativi ed esecutivi), anni 1293-1797, pezzi 14.900;
Archivio del Consiglio dei dieci (supremo organo di polizia e tribunalecriminale) anni 1310-1797, 4.700 pezzi;
Archivio dell'Avogaria di Comun(supremo tutore degli interessi dello Stato e delle leggi) anni 1232-1808,4.651 pezzi;
Miscellanea atti diplomatici e privati, anni 908-1860, 2.200documenti; Archivi degli ambasciatori, anni 1489-1794, 362 pezzi;
Archivio del Duca di Candia, sec. XIII-1669, 97 pezzi.
Presso l'Archivio si conservanotutte le carte successive al 1797 prodotte dagli organi centrali aventisede a Venezia, delle amministrazioni francese ed austriaca che lìdominarono sino all'Unità d'Italia (1797-1866); fra queste raccoltesegnaliamo: Carte del governo Veneto, anni 1813-1849, 9.817 pezzi; Direzionegenerale di Polizia, 1814-1848, 2.271 pezzi. Si conservano altresìgli archivi degli organi periferici competenti per la provincia di Veneziao per circoscrizione territoriale più ampia facenti capo a Venezia,sia per il passato che in età più recente.
Annesso il Venetoal Regno d'Italia nel 1866, Venezia perse il suo status di capitale --statusche aveva già perso una volta nel breve periodo francese degli anni1806-14-- e divenne sede degli organi periferici dell'amministrazione dell'Italiaunita. Da quell'anno l'Archivio conserva gli archivi degli uffici stataliperiferici. Fondo particolarmente ricco è poi quello notarile; frale serie che lo compongono: Cancelleria Inferiore. Notai, anni 1308-1544,pezzi 243; Notai di Venezia. Atti, anni 1361-1841, 14.500 pezzi Notai diVenezia. Testamenti, anni 1275-1808, 3.000 pezzi; Notai di Candia, 1271-1669,295 pezzi.

Consistenza del materiale

Unità in pergamena: 285.000;unità cartacee: 400.000; mappe e simili: 39.000; raccolte particolari:campioni di pesi e misure: 811. Presso l'Archivio di Stato di Venezia èattiva una delle 40 sezioni di fotoriproduzione, legatoria e restauro responsabiledell'attività di microfilmatura interna all'istituto e delle richiestedi fotocopie e di microfilm da parte degli utenti.

Biblioteca presso la sala di studio

Monografie: 59.000; periodici: 385 titoli; incunaboli: 3;libri a stampa del XVI sec.: 118.

La sala di studio

Orario di apertura

lunedìh 8.30-14
martedì
mercoledì
giovedì
h 8.30-18
venerdì
sabato
h 8.30-14

Regolamento interno
All'entratadella sala di studio è affisso un avviso che illustra le modalitàdi accesso e consultazione dell'Archivio. Per legge l'accesso èconsentito a chiunque sia maggiorenne e in possesso di valido documentod'identità; le ricerche sono gratuite. Per accedere alla sala distudio gli studiosi devono presentare una domanda di ammissione al direttore;di norma viene dato un modulo prestampato nel quale si chiede di dichiarare,oltre ai dati personali, l'argomento e lo scopo della ricerca che si intendesvolgere e la assicurazione che verranno consegnate alla biblioteca dell'Archiviotre copie del lavoro finale, se pubblicato (diritto di stampa). La domandaè valida per l'anno in corso e per un determinato argomento di studio.Per la ricerca gli studiosi possono avvalersi dei seguenti strumenti:
1)Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, Ufficio Centrale per i BeniArchivistici, 1994, Guida Generale degli Archivi di Stato italiani, Roma,Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, v.IV, p.857-1148;
2) Andreada Mosto, L'Archivio di Stato di Venezia. Indice generale storico, descrittivoed analitico, Roma, Biblioteca d'Arte Editrice, 1940;
3) Indice degli strumentidi consultazione (ex Indice degli indici ) opera dattiloscritta del 1981con successive aggiunte in ordine alfabetico di soggetti ed enti produttorid'archivio con l'indicazione del repertorio delle guide tematiche, dellerubriche e degli schedari presenti in sala;
4) inventari sommari ed analitici,elenchi, indici, schedari, rubriche, guide tematiche;
5) edizioni di fonti,specialmente per l'epoca medioevale.
Selezionate le unità da consultare,gli studiosi ne fanno richiesta su apposito modulo indicando la collocazionee/o la segnatura archivistica: FONDO-SERIE-NUMERO di REGISTRO o di BUSTA-NUMEROdel FASCICOLO, d'ogni pezzo desiderato. E' consentita oltre alla letturae copiatura manuale dei documenti, l'uso di macchine da scrivere, computerportatili, registratori e di macchine fotografiche (previa concessione)nei locali appositamente destinati. Ci si può avvalere del serviziodi fotoriproduzione (xerocopie, microcopie positive e negative, fotocopie)gestito dall'Archivio; per ottenere questo servizio gli studiosi compilanoun apposito modulo sul quale va indicata la segnatura dei documenti dariprodurre ed il mezzo tecnico prescelto. Le tariffe sono fissate dal tariffarioprevisto nel Decreto ministeriale 8 aprile 1994 del ministro per i beniculturali e ambientali, Tariffario per la determinazione di canoni, corrispettivie modalità per le concessioni relative all'uso strumentale e precariodei beni in consegna al Ministero. Se la consultazione si protrae per piùgiorni i pezzi restano in deposito, per un massimo di 8 giorni. In salaè inoltre possibile consultare i libri della biblioteca. Per laconsultazione a fini amministrativi gli interessati presentano domandaal direttore, in carta semplice per la sola visione dei documenti, in cartabollata per la richiesta di copia.

Termini d'ammissione

Per legge l'accesso è consentito a chiunque sia maggiorennee in possesso di valido documento d'identità; le ricerche sono gratuite.Per accedere alla sala di studio gli studiosi devono presentare una domandadi ammissione al direttore; di norma viene dato un modulo prestampato nelquale si chiede di dichiarare, oltre ai dati personali, l'argomento e loscopo della ricerca che si intende svolgere e la assicurazione che verrannoconsegnate alla biblioteca dell'Archivio tre copie del lavoro finale, sepubblicato (diritto di stampa). La domanda è valida per l'anno incorso e per un determinato argomento di studio.

Bibliografia

Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, Ufficio Centrale per iBeni Archivistici, 1995, Itinerari archivistici italiani. Veneto, Roma,Ministero per i Beni Culturali e Ambientali.
Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, Ufficio Centrale per i Beni Archivistici, 1994, Guida Generaledegli Archivi di Stato italiani, Roma, Ministero per i Beni Culturali eAmbientali, v.IV, p.857-1148
Andrea da Mosto, L'Archivio di Stato di Venezia.Indice generale storico, descrittivo ed analitico, Roma, Biblioteca d'ArteEditrice, 1940
Indice degli strumenti di consultazione (ex Indice degli indici) opera dattiloscritta del 1981 con successive aggiunte in ordinealfabetico di soggetti ed enti produttori d'archivio con l'indicazionedel repertorio delle guide tematiche, delle rubriche e degli schedari presentiin sala.

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