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Archivio di Stato di Napoli

Piazzetta Grande Archivio, 5 - 80138 Napoli

Centralino+39 81 204594
Fax+39 81 204046
Orario di apertura al pubblicodal lunedì al venerdì 8.30 - 18.00; sabato 8.30 - 13.30
Periodo di chiusura al pubblico2a e 3a settimana di agosto

Introduzione

La valorizzazione del patrimonio documentario di straordinariarilevanza e vastità e, altresì, di inestimabile valore, costituitodagli Archivi del Regno di Napoli e del Regno delle Due Sicilie, è unodei fini istituzionali che l'Archivio di Stato di Napoli si prefigge eche attua con attività editoriali, mostre, convegni, seminaripromossi e organizzati in collaborazione con le Università degliStudi, con le istituzioni nazionali e internazionali, gli enti locali ele associazioni private. Un'attività che trova il suo naturale complementonell'opera di valorizzazione dell'istituzione archivistica, realizzatadalla prestigiosa Scuola di Archivistica Paleografia e Diplomatica.

Brevi cenni storici | Fondiprincipali | Altri fondi di notevole interesse
Biblioteca | Laboratoriodi fotoriproduzione | Laboratorio di legatoria e restauro
Scuola di Archivistica Paleografia e Diplomatica | Bibliografia

Brevi cenni storici

L'Archivio di Stato di Napoli conserva la documentazione delle amministrazionicentrali del Regno delle Due Sicilie fino a quella dell'unità d'Italiae quella degli uffici dello Stato con sede nella provincia di Napoli dall'unitàai nostri giorni.

Esso sorse quale Archivio generale, con i decreti del 1808, 1810 e 1811in forza dei quali il Murat ne regolava l'organizzazione disponendo altresìla riunione di tutti gli antichi archivi in Castel Capuano. Dopo la restaurazioneFerdinando I diede all'Archivio generale il nome di Grande archivio delRegno con la legge organica del 12 novembre 1818 che stabilì chei tre archivi delle badie Benedettine di Cava, Montevergine e Montecassinofossero considerati sezioni del Grande Archivio.

Nel 1875 prese il nome di Archivio di Stato e da allora conserva oltrealla documentazione preunitaria, tutta quella prodotta negli Uffici delloStato limitatamente alla sola provincia di Napoli.

La consistenza della documentazione conservata presso l'Archivio puòessere calcolata in oltre 1.200.000 pezzi e 20.000 pergamene. Alcune seriefondamentali per la storia delle istituzioni del Regno sono salve totalmenteo parzialmente. Segnatamente, per quanto riguarda i registri della CancelleriaAngioina, totalmente distrutti durante il secondo conflitto mondiale, gliarchivisti, sotto la direzione di Riccardo Filangieri prima e di Jole Mazzolenidopo, risposero con un'incessante opera di riordinamento dei fondi, utilizzandogli originali, le copie, i regesti, i microfilm e le fotocopie che glistudiosi stranieri avevano trascritto, in maniera da giungere alla ricostruzionedei Registri stessi. Poi, nel 1947, su proposta di Benedetto Croce, l'AccademiaPontaniana, si assunse l'onere di pubblicare i Registri e tuttora proseguenella benemerita attività che per l'anno 1994 ha visto pubblicatoil XLI volume della Serie. Infine, ad opera di Riccardo Filangieri si diedeinizio a un'opera di deposito di archivi gentilizi in possesso delle grandifamiglie da sempre protagoniste della storia del Regno di Napoli.

Fondi principali

Antico Regime

I più importanti sono gli archivi della Regia Camera Sommaria,che aveva giurisdizione per tutte le cause relative al fisco e alle amministrazionilocali, nonché funzioni consultive in materia finanziaria e competenzein materia feudale; del Consiglio Collaterale, che operò nell'epocavicereale, presieduto dal Viceré che controllava tutta l'attivitàamministrativa e giudiziaria del Regno; della Cappellania Maggiore, istituitanel 1442 e abolita nel 1808, che si occupava dei rapporti tra Stato e Chiesa;e, infine, quelli della Delegazione della Real Giurisdizione, sorta nellaseconda metà del `500 per impedire gli abusi commessi dai vescovia danno dei sudditi del Regno.

Epoca borbonica

Del periodo che vede il ritorno del Regno di Napoli all'indipendenzacon Carlo di Borbone nel 1734, si segnalano le carte degli archivi dellaReal Camera di Santa Chiara, delle Segreterie di Stato e Casa Reale; equelli dei dicasteri di Guerra e Marina, Esteri, Grazia e Giustizia, Aziendae Ecclesiastico che gestirono fino al decennio francese tutti gli Affaridello Stato. È presente, inoltre, sia pure parzialmente, la documentazionedella Repubblica Napoletana del 1799.

Dell'età della Restaurazione contrassegnata dalla unificazionedei regni di Napoli e Sicilia nel 1816, sono da ricordare per la loro importanzai fondi di tutti i ministeri e degli organi consultivi, della corte deiConti, della Casa Reale (Archivio Farnesiano e Archivio Borbone); e nonultimi, gli archivi degli uffici dipendenti dal ministero dell'Internorelativi alle numerose attribuzioni nel campo dell'amministrazione civilee dei lavori pubblici, della provincia di Napoli, dell'Intendenza e diquelli aventi competenza il territorio della provincia di Napoli. Da notare,infine, che le carte degli uffici centrali relative al periodo della Luogotenenza,1860-1861, sono per lo più ricomprese nei fondi del Regno borbonico.

Periodo postunitario

La documentazione più ricca di questa fase, nel corso della qualeNapoli divenne capoluogo di provincia e scomparvero le amministrazionicentrali rimanendo solo quelle periferiche, è costituita dalle cartedi natura giudiziaria e dagli archivi della Questura e Prefettura.

Altri fondi di notevole interesse

Ricchissimo è il patrimonio rappresentato dagli Archivi privaticostituiti da una preziosa documentazione che rispecchia la vita e l'attivitàdi famiglie, di personaggi illustri, di enti,confluita nell'istituto per dono, per acquisto o sotto forma di deposito.

Dei numerosi fondi privati si citano a titolo esemplificativo: Caracciolodi Brienza (1294-1857), Caracciolo di Cellammare (1574-1914), Caracciolodi Santo Bono (1001-1866), Caracciolo di Torchiarolo (1361-1967, con documentiin copia datati dal 1228), Caracciolo di Torella (1255-1916, con documentiin copia datati dal 1082), Carafa di Roccella (1313-1950), d'Aquino diCaramanico (1392-1847), Doria d'Angri (1486-1862), Giudice Caracciolo (1351-1942,con documenti in copia datati dal 1156), Imbriani Poerio (1798-1916), LaTour en Voivre (secc. XIV-XIX con documenti in copia datati dal 1262),Maresca di Serracapriola-Revertera della Salandra (1476-1971), Masola diTrentola (1454-1914), de Medici-Carmignano (secc. XVI-XIX), Montemar (1634-1744),Nunziante di San Ferdinando (secc. XIX-XX), Pignatelli d'Aragona Cortes(1197-sec. XX, con documenti in copia datati dal 1101), Pignatelli Ferraradi Strongoli (1447-1874), Pironti Poerio (secc. XVIII-XIX), Riario Sforza(1210-sec.XX), Ruffo di Bagnara (1583-1891), Ruffo di Scilla (1335-1880,con documenti in copia datati dal 1146), Sanseverino di Bisignano (1214-1857),di Tocco Montemiletto e d'Acaia (1322-1920).

Vanno altresì ricordati tra i fondi più preziosi dell'Archiviodi Stato di Napoli: il Fondo Notarile (secc. XV-XVIII), la serie riguardantei conti dei Percettori e i catasti del Regno costituiti dai Catasti Antichi(1470-1739), da quelli Onciari (1470-1739) e dal Catasto Francese dellaCittà (1809-1902), nonché lo Stato Civile del Regno (1809-1865)e il Commissariato per la liquidazione degli usi civici (1690-1948) chedanno un panorama pressoché completo delle situazioni economichee sociali delle comunità del Regno; inoltre, gli archivi riguardantigli ordini cavallereschi e le istituzioni di beneficenza e assistenza,i libri dei Banchieri Antichi, gli enti ecclesiastici e i Monasteri Soppressi,nonché Piante e Disegni, che costituiscono una raccolta di circa2000 pezzi e fra i quali sigilli, manoscritti e il codice miniato dellaConfraternita di S. Marta.

Una nota a parte merita tutta la documentazione concernente i rapportitra Napoli e Venezia, presente nei fondi del ministero degli Affari Esteridel Regno di Napoli e di cui si segnalano le carte delle legazioni napoletanea Venezia tra gli anni 1734-1798 e delle legazioni del Governo veneto aNapoli dal 1737 al 1793, nonché la documentazione relativa ai Consoli,con documenti dal 1736 al 1860, e alla Nazione Veneta residente a Napoli.

Biblioteca

Particolare importanza riveste la biblioteca, costituita da un fondo di circa 25.000 pezzi tra volumi e opuscoli, e che conserva opere di carattere specialistico nel campo dell'archivistica, paleografia e diplomatica e di storia delle istituzioni meridionali.

Laboratorio di fotoriproduzione

L'Archivio di Stato è dotato di un laboratorio di fotoriproduzione,dove vengono realizzate, per servizio interno e perconto terzi, copie fotostatichee con lettore stampatore, fotografie, microfilm positivi e negativi, conprocedimenti e specifiche disposizioni comunicate all'utente. Coloro chedesiderano riprodurre un documento, per motivi di studio, compilano unapposito modulo dove indicano le proprie generalità, la segnaturaarchivistica e il tipo di riproduzione che intendono richiedere. Nell'ufficiodi fotoriproduzione viene poi compilato il preventivo della spesa e pagatol'importo relativo.

Le riproduzioni richieste per motivi diversi dalle esigenze di studiosono soggette all'applicazione della Legge Ronchey (L. 14-1-1993 n.4) chene indica modalità e importi.

Per pubblicare le riproduzioni di documenti d'archivio va indirizzataalla Direzione una specifica richiesta di autorizzazione e sottoscrittol'impegno a depositare presso l'Archivio tre copie della pubblicazione.Il numero di autorizzazione deve essere riportato all'interno dell'opera.

Laboratorio di legatoria e restauro

L'attività del laboratorio è finalizzata al recupero e restauro della documentazionepiù antica costituita da piante, pergamene e volumi.

Scuola di Archivistica Paleografia e Diplomatica

Presso l'Archivio di Stato di Napoli è istituita (R.D. 2-10-1911n.1163) la Scuola di Archivistica Paleografia e Diplomatica, corso biennale per diplomatie laureati gratuita e a numero chiuso (40 allievi per corso). Vi si accede su domandadi ammissione e presentazione della documentazione richiesta entro i termini stabiliti,dopo aer superato una prova di conoscenza della lingua latina. La frequenza èobbligatoria. Al termine del corso gli allievi sostengono una prova d'esame. Agli idoneiè conferito il diploma di Archivistica Paleografia e Diplomatica, legalmentericonosciuto e valido per i concorsi pubblici.

Bibliografia

Tutto il materiale archivistico conservato a Napoli si trova elencatonel terzo volume della Guida generale degli Archivi di stato italiani,pubblicata a cura dell'Ufficio Centrale per i beni Archivistici, Roma 1986e nei due volumi di Jole Mazzoleni, Le fonti documentarie e bibliografichedal secolo X al sec. XIX conservate presso l'Archivio di Stato di Napoli,Napoli, Arte Tipografica, 1974-1978, 2 voll.

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