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L'immagine e la città - La difesa di Corfù previous 4/6 next

Corfù al centro dello Ionio
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Di importanza decisiva risulta il ruolo attribuito all'isola di Corfù  nella strategia complessiva dell'assetto fortificatorio dell'intero dominio veneziano: nell'ideologia e nella pratica emergeva una stretta dipendenza tra "cose da terra" e "cose da mare". Il capitano generale delle fanterie dell'esercito veneziano affermerà negli anni trenta del XVI secolo, che, data la manifesta impossibilità di munire al massimo livello ogni luogo che abbisognasse di una struttura difensiva, era opportuno in quei casi approntare interventi di media entità. Si dimostrava invece necessario intervenire decisamente in due luoghi che rappresentavano i due nodi fortificati fondamentali: "li quali fussero comodi a tutto il resto et fussero come magazeni alli altri, il che poteva essere Corfù in Levante et Verona in Lombardia". Questa concezione porterà ad una diversificazione delle funzioni, dell'habitat, del paesaggio urbano tra Corfù e gli altri centri delle isole Jonie : negli anni centrali del Cinquecento, infatti, Cefalonia e Zante non assumono agli occhi del patriziato veneziano quella importanza che è invece attribuita al centro maggiore. Come scrive Concina: una continua opera di aggiornamento e "di espansione della cinta muraria, a partire dal secolo XV, dal burgum arroccato intorno ai due fortilizi di origine bizantina e angioina del Castel del mare e del Castello della Campana". Un'opera che si concluderà solo con la prima metà del Settecento.

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Venezia e il mare
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