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Nel corso del Settecento appaiono numerose testimonianze di una conoscenza sempre
più dettagliata del paesaggio e del territorio dovuta alle più
diverse esigenze: pensiamo ad esempio alla nitida riproduzione della
Topografia dell'Isola di Corfù e vicina Terra ferma la cui
realizzazione fu mossa dalla preoccupazione sanitaria, dal timore della
diffusione della pestilenza (timore che sovente accompagna i dispacci che i
Provveditori veneziani inviavano al Senato ), ma che dà una
chiarissima rappresentazione della divisione politico-amministrativa dell'isola
in distretti (Balie ). Dalla mappa si ha pure l'impressione visiva
della persistenza ancora notevole della superficie boschiva del paesaggio
agrario corfiota. È necessario ricordare come il patrimonio boschivo
dell'isola fosse minato da una serie di motivi, che vanno dalle
necessità di legni per le costruzioni navali, alle opere di
fortificazione per resistere al Turco, dall'uso civile che si faceva del legno
(riscaldamento, saline ) al disboscamento determinato dall'incremento
demografico dell'isola e quindi alla necessità di espandere il suolo
coltivabile.
È da ricordare come il paesaggio agrario caratteristico dell'isola e la
coltura della vite e dell'olivo subì danni gravissimi in seguito
all'invasione turca del 1716. E sarà proprio la ripresa
dell'olivicoltura a rappresentare il motivo di maggior preoccupazione dei
provveditori generali , quali Agostino Sagredo e Francesco Grimani,
inviati a reggere le isole del Levante .
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