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Negli anni della guerra di Candia , diverse lingue, culture e
nazionalità rendevano l'esercito veneziano un microcosmo complesso e
articolato. Lo sbarco turco del 1645 spinse diverse potenze europee ad inviare
denaro e truppe alla Serenissima nella rinascita di uno spirito di
crociata nei confronti di Costantinopoli . Nel 1651 a Candia gli
oltramontani sono 1602 (36,2%), i greci 1005 (22,6%), i corsi 804 (18,1%), gli
italiani 691 (15,5%), gli "Oltramarini" 338 (7,6%). A queste truppe si devono
aggiungere altri duecento cavalieri che con la milizia locale e i soldati
feudati diedero una consistenza del presidio di circa 6000 fanti e 450
cavalieri. A queste forze si opponevano in quell'anno sotto le mura di Candia
da 12.000 a 15.000 soldati turchi, -- dunque il rapporto tra assedianti e
assediati era di 1 a 3. Ci si può chiedere come mai con tale
disparità di forze Candia resistette per venticinque anni all'assedio
turco. È certo che Costantinopoli doveva distribuire il suo esercito (nel
1669-70 ammontava a ben 95.000 uomini) lungo i confini e nelle regioni interne
per reprimere rivolte e tensioni militari con le altre potenze. Senza dubbio
l'ausilio delle potenze europee contribuì a prolungare la resistenza di
Candia, ma è altrettanto certo che fu proprio la struttura interna
dell'impero ottomano a mantenere così a lungo l'incertezza sulle sorti
dell'isola.
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